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martedì 31 gennaio 2012

Liquidità in Italia

Ancora un report Citibank affronta la situazione dopo la LTRO di dicembre relativamente alle banche italiane ed all'uso che probabilmente faranno dei fondi ottenuti. Un grafico ci mostra come a partire da agosto 2011 il ricorso alle operazioni di rifinanziamento della BCE da parte delle banche italiane sia cresciuto in maniera esponenziale. Dal grafico poi si nota come questa tendenza sia comune alle banche dei paesi periferici, eccetto la Spagna, ed alla Francia.


Sostanzialmente le banche posso utilizzare questi fondi in cinque modi:
(a) data la difficoltà al momento nel ricorrere al mercato dei capitali, una parte dei fondi verranno utilizzati per rifinanziare le scadenze del debito, ad un tasso evidentemente molto inferiore
(b) una parte sarà utilizzata per ribilanciare le scadenze delle operazioni di rifinanziamento, prima di dicembre concentrate sulle brevi scadenze
(c) una parte, anche se probabilmente minore, andrà a sostenere il credito ai privati al momento in forte rallentamento
(d) operazioni di riacquisto del proprio debito, anche qui come al punto (a), approfittando della differenza tra il tasso di rifinanziamento presso la BCE e quello attualmente di mercato
(e) acquisto di titoli di stato lucrando sulla differenza tra i tassi di interesse come al punto (a) e (d)

vedi anche: Liquidità in Europa

lunedì 30 gennaio 2012

Saldi Target ed Eurosistema

In questo post cercherò di riassumere un paper dal titolo "Target Loans, Current Account Balances and Capital Flows: The ECB's Rescue Facility" di Sinn-Wollmershaeuser. L'argomento della ricerca sono i saldi Target, oggetto di un acceso dibattito nel corso del 2011, il loro funzionamento e la loro interpretazione.
Il sistema di bilancio Target è il sistema che regola i pagamenti effettuati tra le diverse Banche Centrali Nazionali aderenti all'Eurosistema. Dalla nascita dell'euro fino alla crisi del 2007 il sistema non aveva dato particolari preoccupazioni in quanto i saldi erano quasi sempre stabili intorno al pareggio, a partire dalla crisi però le BCN dei paesi periferici hanno iniziato ad accumulare saldi Target negativi, bilanciati principalmente da saldi Target positivi accumulati dalla Bundesbank ed in misura minore dalle BCN dei Paesi Bassi e della Finlandia. Nella figura qui sotto sono riportati i saldi a fine agosto 2011.

giovedì 26 gennaio 2012

I "prestiti creano i depositi". I principi della moneta endogena e le basi del funzionamento del sistema del credito (prima parte)

Ricevo da un lettore il seguente articolo che pubblico volentieri.

 
I "prestiti creano i depositi". I principi della moneta endogena e le basi del funzionamento del sistema del credito (prima parte)

Quando gli studenti iniziano un corso di economia monetaria post-keynesiana, le loro menti sono talmente distorte dalla fallacia neoclassica dell’offerta di moneta esogena che trovano difficile capire anche la storia più semplice riguardo alla moneta endogena determinata dalla domanda. (Lavoie 2000, pag. 1) Marc Lavoie inizia il suo scritto A Primer on Endogenous Credit-Money (2000) con questo incipit, e mi è sembrato perfetto per iniziare un articolo sui principi basilari della moneta endogena, in quanto, per diversi motivi (in primis l’insegnamento accademico a senso unico, più altri fattori storici che esulano dal contenuto di questo articolo), è veramente difficile far capire i principi basilari della natura endogena della moneta e il principio base del sistema del credito a chi ha in testa il modello monetarista. In quest’articolo, cercherò di utilizzare solo fonti provenienti da scritti di economisti ortodossi. Per quanto i principi base di cui si parlerà siano dati per ovvi dalla maggior parte delle scuole Post-Keynesiane e anche dai cosiddetti insider (operatori di Banche Centrali o semplici banchieri), ho scelto di utilizzare solo fonti ortodosse per via della loro maggiore credibilità agli occhi del lettore medio.#1

Per prima cosa chiariamo cosa s’intende, in questo testo, per esogeno ed endogeno. Sono variabili esogene quelle che sono sotto il controllo dell’autorità monetaria e variabili endogene quelle che l’autorità monetaria non controlla direttamente. Perciò, saranno esogeni i tassi d’interesse a breve termine e sarò endogena la quantità di riserve bancarie presenti nel sistema bancario.


martedì 24 gennaio 2012

Flessibilità e disoccupazione

Il duo Giavazzi-Alesina non finisce mai di non-stupire. Da anni continuano a sostenere tesi macroeconomiche fallaci, smentiti sistematicamente da qualsiasi evidenza empirica ma soprattutto dalla devastazione che le ricette pseudo-economiche (soprattutto in materia di occupazione) da loro condivise ed avvalorate hanno portato. L'altro ieri, sulle righe del Corriere della Sera un editoriale a doppia firma dal titolo "Giovani e articolo 18, le verità scomode) riproponeva un loro (e soprattutto dei loro editori) cavallo di battaglia ovvero l'attacco al mercato del lavoro, nello specifico all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, articolo che tutela questi ultimi nel caso di licenziamento senza giusta causa (nelle imprese con almeno 15 dipendenti).

lunedì 23 gennaio 2012

La Federal Reserve nel 2012

In attesa dell'incontro di questa settimana del Federal Open Market Committee (FOMC) un report Credit Suisse analizza i cambiamenti all'interno della sua composizione. Il Comitato è composto da sette governatori (due dei quali al momento sono vacanti) e dai dodici presidenti delle "District Banks" ovvero le filiali distrettuali della Fed. All'interno del Comitato però i partecipanti con diritto di voto cambiano ogni anno, per questo motivo risulta importante essere a conoscenza dei cambiamenti.
Ad avere diritto di voto sempre sono i sette governatori ed il presidente della New York Fed, mentre degli altri undici presidenti ogni anno hanno diritto di voto solamente quattro. Nella tabella qui sotto si possono vedere gli avvicendamenti dal 2010 al 2013.