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lunedì 30 gennaio 2012

Saldi Target ed Eurosistema

In questo post cercherò di riassumere un paper dal titolo "Target Loans, Current Account Balances and Capital Flows: The ECB's Rescue Facility" di Sinn-Wollmershaeuser. L'argomento della ricerca sono i saldi Target, oggetto di un acceso dibattito nel corso del 2011, il loro funzionamento e la loro interpretazione.
Il sistema di bilancio Target è il sistema che regola i pagamenti effettuati tra le diverse Banche Centrali Nazionali aderenti all'Eurosistema. Dalla nascita dell'euro fino alla crisi del 2007 il sistema non aveva dato particolari preoccupazioni in quanto i saldi erano quasi sempre stabili intorno al pareggio, a partire dalla crisi però le BCN dei paesi periferici hanno iniziato ad accumulare saldi Target negativi, bilanciati principalmente da saldi Target positivi accumulati dalla Bundesbank ed in misura minore dalle BCN dei Paesi Bassi e della Finlandia. Nella figura qui sotto sono riportati i saldi a fine agosto 2011.


Il sistema viene utilizzato ogniqualvolta un cliente di una banca in un paese dell'Unione effettua un pagamento in euro a beneficio di un cliente di una banca in un altro paese dell'Unione, nel paper viene preso ad esempio un acquisto di un automezzo da parte di un cliente di una banca in Grecia presso un'azienda in Germania. Quando il cliente da l'ordine di pagamento, la Banca Centrale Greca cancella l'importo dalle riserve della banca commerciale greca e da ordine alla Bundesbank di accreditare l'importo alle riserve della banca commerciale tedesca. Simultaneamente l'importo viene riportato nei saldi Target, tra le passività della Banca Centrale Greca e tra le attività della Bundesbank. Successivamente con tutta probabilità la banca commerciale greca accederà a nuovi prestiti da parte della Banca Centrale Greca per evitare di trovarsi senza liquidità, mentre la banca commerciale tedesca beneficiaria del bonifico ridurrà il proprio ricorso ai prestiti della Bundesbank. Il processo è ben raffigurato nella figura qui sotto, che presenta i bilanci delle due banche centrali.


In questa maniera le banche dei paesi periferici hanno negli ultimi mesi fatto ricorso sempre più alle operazioni di rifinanziamento della BCE e quest'ultima ha dovuto abbassare sempre più i requisiti necessari per l'accesso a queste operazioni. Come si evince infatti dal grafico qui sotto, le banche tedesche hanno praticamente annullato la loro partecipazione alle operazioni di rifinanziamento, mentre vi è un ricorso sempre più massiccio da parte delle banche dei paesi periferici.


Il sistema potrebbe andare avanti così all'infinito ma nel paper si mettono in luce alcuni aspetti che potrebbero creare delle difficoltà: (a) esentando le banche tedesche dal ricorso alle operazioni di rifinanziamento si renderebbe più difficile il meccanismo di trasmissione delle politiche monetarie da parte della BCE; (b) sarebbe difficile sterilizzare la liquidità in eccesso in caso diventasse necessario; (c) verrebbe così preservato un livello dei prezzi risultato della bolla del credito verificatasi nei paesi periferici.
Personalmente non sono d'accordo con queste criticità secondo me frutto di una visione neoliberista che si è più volte nel corso della storia rivelata fallace, il mio parere è però di poco conto quindi consiglio ad ognuno la lettura integrale del paper, comunque molto interessante sotto il profilo tecnico, che trovate a questo link.

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